Sándor Márai (all'anagrafe Sándor Károly Henrik Grosschmid de Mára; Kassa, 11 aprile 1900 – San Diego, 21 febbraio 1989) è stato uno scrittore e giornalista ungherese. È considerato uno dei più importanti autori ungheresi del XX secolo.
La sua carriera fu interrotta dall'avvento del regime comunista in Ungheria, che lo spinse all'esilio nel 1948. Visse a lungo in Italia, poi negli Stati Uniti.
Tra le sue opere più celebri si annoverano "Le braci" (A gyertyák csonkig égnek), "Divorzio a Buda" (Válás Budán), "La donna giusta" (A megfelelő ember), "Confessioni di un borghese" (Egy polgár vallomásai) e i suoi diari.
Márai continuò a scrivere in ungherese durante il suo esilio, mantenendo viva la cultura e la lingua ungherese. La sua opera è stata riscoperta e tradotta in numerose lingue solo dopo la sua morte, ottenendo un vasto riconoscimento internazionale.
La sua scrittura è caratterizzata da una profonda introspezione psicologica, dall'analisi delle dinamiche sociali e da una prosa elegante e raffinata. I temi ricorrenti nelle sue opere includono la memoria, l'identità, la solitudine, l'amore e la politica.
Morì suicida a San Diego nel 1989, poco prima della caduta del muro di Berlino e del cambiamento di regime in Ungheria, un evento che attendeva con ansia ma che non ebbe la gioia di vivere.
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